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Nel corso dei miei trentacinque anni di attività, i progetti da me realizzati sono stati oltre trecentocinquanta: tutti trasformati in esecuzioni concrete e apprezzate, grazie anche all’aiuto di valenti collaboratori.
Dalle fontane pubbliche e danzanti, alle piscine pubbliche e private… il collegamento diretto con illustri medici specialisti in medicina fisica e riabilitazione e con preparatori atletici di fama internazionale, mi ha avvicinato al settore delle vasche fisioterapico-riabilitative e termali, dove ho ottenuto e continuo ad ottenere brillanti risultati.
Ogni buon progettista deve sapersi mettere prima dalla parte del paziente e dell’operatore, poi dell’impiantista manutentore e del responsabile sanitario che gestisce la struttura.
Oggi le tecnologie a disposizione ci sono e la provata esperienza del settore oltre che l’approfondita conoscenza dei materiali, dei componenti e delle metodologie d’installazione, mettono il buon progettista in una posizione autonoma, privilegiata e svincolata dai più altisonanti costruttori/fornitori, e la cosa non guasta.
Chi volesse realizzare oggi un nuovo impianto dovrebbe iniziare il percorso con il proprio tecnico di fiducia per gli aspetti architettonici, ambientali, strutturali, poi affiancargli gli specialisti tradizionali (strutturisti, termotecnici, elettrici).
Il rischio da evitare a questo punto è il piscinaro locale, per evitare di affidare ad un unico soggetto l’intero processo senza concrete possibilità di controllo: la complessità di un impianto fisioterapico in acqua richiede uno specialista del settore in grado di redigere un progetto completo ed integrato, conforme alle Norme 10637, corredato da capitolato e specifiche che non lascino libertà agli installatori i quali, solo dopo la stesura del progetto, verranno chiamati a confrontarsi in assoluta parità, avanzando così la propria offerta economica per un’esecuzione conforme al progetto ed alle prescrizioni del Progettista.